Mastoplastica additiva

Mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva è l’intervento con cui si impianta una coppia di protesi in silicone, per un aumento da una a diverse taglie. Per ottenere il miglior risultato, è importante studiare caso per caso la forma e dimensione delle protesi, e la loro collocazione (dietro o davanti al muscolo pettorale, oppure secondo la tecnica del dual plane). L’ intervento si svolge in anestesia generale o in anestesia locale con sedazione a seconda di esigenze del medico e della paziente che vengono analizzate durante i colloqui pre-operatori. La protesi viene collocata in una tasca che può essere ricavate dietro o davanti al muscolo pettorale, oppure contemporaneamente dietro il muscolo pettorale (nella parte alta) e dietro la ghiandola mammaria (nella parte bassa) (Tecnica Dual Plane). Quest’ultima soluzione garantisce a mio avviso i migliori risultati estetici. Se però la ghiandola mammaria è ben rappresentata e magari le mammelle sono un po’ più in basso del dovuto, come può accadere a una certa età o dopo un allattamento, la posizione retroghiandolare dà un risultato estetico particolarmente valido e naturale. L’intervento lascia una piccola cicatrice, poco o per niente visibile per la posizione in cui si trova cioè nel margine inferiore dell’areola oppure a livello del solco sottomammario. Dopo l’intervento, generalmente la paziente avverte una sensazione di indolenzimento, come dopo un intenso allenamento dei pettorali. Il fastidio e la sensazione di corpo estraneo si attenuano progressivamente nel giro di 4-6 giorni. A 48 ore dall’intervento, e per i 3-4 giorni successivi, si consiglia di indossare un apposito reggiseno, che ha l’effetto di favorire il corretto posizionamento delle protesi. Dalla fine della prima settimana a tutto il primo mese, si raccomanda di eseguire (più volte ogni giorno) brevi massaggi che hanno lo scopo di favorire la migliore cicatrizzazione della ferita e di mantenere le mammelle morbide. La durata media di una protesi va dai 10 ai 20 anni. Il loro buono stato viene verificato da controlli annuali: se le protesi sono intatte, non è necessario sottoporsi all’intervento di sostituzione. In ogni caso, però, si tratta di un intervento più “soft” rispetto alla mastoplastica additiva, in quanto le tasche sono già presenti e si tratta semplicemente di sostituire le protesi. Per un risultato il più naturale possibile è fondamentale seguire un principio di equilibrio e coerenza con la corporatura di ogni singola paziente, che porta a sconsigliare protesi troppo grandi su busti particolarmente esili o su pazienti non particolarmente alte. – In presenza di mammelle ptosiche, cioè più basse di dove dovrebbero essere, non si ottiene un buon risultato semplicemente ricorrendo alle protesi di silicone. In questi casi, all’intervento di mastoplastica additiva bisogna associare quello di mastopessi, il cosiddetto lifting del seno.